Dentro Eyes Wide Shut - Giugno 2021

«Le donne una volta avevano fretta di sposarsi perché era il solo modo per perdere la verginità e poter fare tutto quello che volevano con altri uomini... quelli che desideravano davvero».

È questo il dialogo nelle scene iniziali di uno dei film forse più dirompenti nello scenario cinematografico degli anni ’90. La pellicola è Eyes Wide Shut del 1999, prodotto, scritto e diretto da Stanley Kubrick: resta la sua ultima fatica come regista e segna anche l'ultimo lavoro della coppia Nicole Kidman-Tom Cruise, co-protagonisti del film.

Il lavoro cinematografico è tratto dal romanzo breve Doppio sogno di Arthur Schnitzler. Il testo, scoperto per caso agli inizi degli anni ‘50, ha profondamente affascinato Kubrick che ha dichiarato: «Esplora l'ambivalenza sessuale di un matrimonio felice e cerca di equiparare l'importanza dei sogni e degli ipotetici rapporti sessuali con la realtà».  Prende le mosse proprio da questi elementi la stesura del film dopo una lunghissima fase preparatoria, poiché l’idea girava nella testa di Kubrick già negli anni ‘60.

La trama

La storia rappresentata nel film è la vicenda di una coppia, Bill e Alice, che partecipano a una festa prenatalizia a casa di un loro amico, il facoltoso Victor Ziegler. Bill, giovane e avvenente medico, avvicinato da due belle ragazze, nel frattempo è chiamato per soccorrere in incognito una giovane modella vittima di overdose che si trova nuda in compagnia del padrone di casa nel bagno della villa. Alice, nel frattempo, sebbene in preda ai fumi dell’alcool, respinge le gentili avances di Sandor Szavost, un maturo ed ambiguo ungherese.

La sera successiva, sotto l'effetto della marijuana, marito e moglie parlano della festa ma la discussione assume improvvisamente toni aspri: Bill sostiene la propria fiducia nella reciproca fedeltà, mentre Alice pare alterarsi raccontandogli di una loro vacanza estiva quando, colpita dall'avvenenza di un giovane ufficiale di marina, ne ha fantasticato un rapporto sessuale. Bill resta fortemente turbato.

Scosso dai recenti avvenimenti, Bill vaga nella notte per New York fino a farsi adescare da una giovane prostituta senza però consumare, in quanto sul più bello viene raggiunto al cellulare da Alice. Di nuovo in strada, Bill entra in un locale dove si esibisce Nick Nightingale, un pianista vecchio amico di università e rivisto al party di Ziegler. Questo gli parla del suo prossimo lavoro in un luogo segreto, ossia un esclusivo convito orgiastico dove deve suonare a occhi bendati. Bill è incuriosito da questi dettagli e nonostante le preghiere di Nick a desistere riesce a farsi dire l’indirizzo e la parola d'ordine per entrare alla festa. Si reca così presso un noleggiatore di costumi e raggiunge in taxi la sontuosa villa dove assiste a uno strano rituale sessuale, caratterizzato da una bizzarra funzione con un officiante e baccanti nude, tutti con il volto coperto da una maschera. L'atmosfera è inquietante: Nick suona l'organo con gli occhi bendati, accompagnando un canto-parlato che risuona cupamente nel salone. Nelle altre sale Bill assiste a scene di sesso esplicito, quando improvvisamente una delle vestali lo avvicina ammonendolo del grave pericolo che sta correndo. Pochi istanti dopo, infatti, viene portato al cospetto della loggia per essere interrogato dal celebrante e viene smascherato. La donna che poco prima lo stava mettendo in guardia inaspettatamente interviene offrendosi di espiare la colpa al suo posto e ottenendo che egli venga allontanato dalla villa senza ulteriori conseguenze, a condizione di non rivelare a nessuno quanto aveva visto. Il giorno dopo Bill inizia a indagare, apprendendo che Nick è stato prelevato di forza dall'albergo dove alloggiava.  La notizia poi della morte per overdose di una celebre modella di nome Amanda Curran (la stessa salvata nel bagno alla festa), lo spinge a recarsi nella camera mortuaria dove crede di riconoscere la salma della sua salvatrice mascherata. La stessa sera viene convocato da Ziegler il quale gli rivela alcuni dettagli sulla setta segreta formata da personaggi altolocati. Stando alle parole di Ziegler, la ragazza deceduta era effettivamente la salvatrice di Bill, stroncata in seguito all’ennesima overdose. Le minacce altro non erano che una macabra messa in scena per terrorizzarlo.

La sensazione guardando il film è di un certo senso di smarrimento e soprattutto di un costante e subdolo senso di sospensione e rarefazione; secondo il critico Enrico Ghezzi «è il film più lavorato e complesso che sia dato di vedere, un film che richiede espressamente più di uno sguardo attento».

Oltre la trama

Cosa si nasconde, dunque, oltre questo “sguardo attento” che spesso lo spettatore in verità non ha guardando quello che il più delle volte considera “semplicemente” un film?

Un primo elemento da mettere in evidenza è il fatto che Stanley Kubrick, inaspettatamente e possiamo dire anche misteriosamente, muore solo cinque giorni dopo aver presentato il taglio finale del film alla Warner Bros. Forse una semplice coincidenza, ma sta di fatto che questo, aggiunto alla proverbiale attenzione di Stanley Kubrick per i dettagli e per il simbolismo, ha conferito alla pellicola una dimensione e un alone particolare di mistero.

Eyes Wide Shut non è un titolo qualunque. È un ossimoro che mette insieme tre parole difficilmente traducibili (occhi chiusi spalancati? Oppure occhi apertamente chiusi?). Si tratta, come è chiaro, di un film criptico, non immediatamente comprensibile, ma certamente una possibile chiave di lettura è quella di un percorso simbolico d’iniziazione che si esplica attraverso la sfera sessuale. 

In verità tutte le opere di Kubrick “nascondono” chiavi di letture che vanno oltre le vicende narrate.

Il regista è abile a nascondere nei propri film, quindi anche in questo, alcuni particolari che arricchiscono la trama e possono essere notati solo dagli occhi più attenti. Per esempio in questa pellicola a un certo punto quando il protagonista ha quasi scoperto il segreto della setta compra un giornale sul quale campeggia il titolone “Fortunato a essere ancora vivo”. Ancora un altro particolare nascosto lo ritroviamo quando per un attimo viene inquadrato l’articolo di giornale riguardante la morte per overdose della modella che l’ha salvato alla festa; ingrandendo il fotogramma è possibile leggere effettivamente i dettagli della morte. Nelle opere di Kubrick niente è lasciato al caso.

In particolare ritornando alle vicende del film in oggetto, possiamo subito notare che si svolgono in prossimità della notte di Natale e questo ovviamente ha un significato simbolico molto particolare e non ovviamente con una valenza solo religiosa. Il regista molto probabilmente vuole mettere in evidenza la nascita e la rinascita della coppia intesa come unione dal significato esoterico: l’elemento maschile e quello femminile che si catalizzano proprio attraverso il sesso costantemente messo in evidenza come filo conduttore della pellicola.

Eyes Wide Shut non si limita semplicemente a descrivere un rapporto, bensì analizza tutti gli elementi che lo definiscono. A tal riguardo un particolare risulta interessante: in diverse scene viene inquadrato l’insegna luminosa “Verona Restaurant”; forse il regista vuole rimandare l’attenzione dello spettatore alla città di Romeo e Giulietta e simbolicamente alla loro storia come archetipo della coppia Bill – Alice.

Il personaggio maschile si chiama Bill, chiaro riferimento alla banconota del dollaro. Più volte durante il film, infatti, fa un uso del denaro quasi in maniera disinteressata. La moglie, invece, si chiama Alice, molto probabilmente in riferimento al personaggio principale nei romanzi di Lewis Carroll ossia Alice nel paese delle meraviglie e Alice attraverso lo specchio; infatti, spesso viene immortalata mentre è riflessa nello specchio. Nella stessa locandina del film la coppia è raffigurata proprio nello specchio. Questo è un elemento simbolico che riconduce alla “riflessione”, a guardarsi dentro e a mettersi a nudo (fisicamente e metaforicamente) attraverso lo specchio, come accade anche nelle scene iniziali del film.

Inoltre, tenuto conto ancora del filo conduttore sessuale, la pellicola descrive apertamente rituali utilizzati da alcuni gruppi segreti dell’élite che mettono “in scena” in maniera mediata la lotta tra il principio maschile e quello femminile in maniera esoterica. Il regista, tuttavia, non specifica nulla in merito a questo aspetto, ossia di quale setta si tratti nello specifico.

Come per i grandi capolavori, i messaggi vengono comunicati attraverso simboli ed enigmi misteriosi. Tra questi, per esempio, possiamo notare nella scena iniziale della festa a casa di Zeigler una strana decorazione di Natale che è quasi identica all’antico simbolo della stella di Ishtar, ossia la dea babilonese della fertilità e dell’amore; il suo culto comprendeva la prostituzione sacra e l’espletamento degli atti rituali sessuali, due elementi chiaramente messi in evidenza anche nel film.

Un altro elemento su cui il regista si sofferma diverse volte è l’arcobaleno; in un primo momento sono ancora due figure femminili, due modelle nello specifico, che vogliono portare Bill “dove finisce l’arcobaleno”. Poi l’arcobaleno riappare anche nel negozio dove lo stesso Bill va a prendere i vestiti per la festa. Che significa a livello esoterico l’arcobaleno? In Genesi 9:13 è un segno del patto tra Dio e l'umanità: dopo che Noè sopravvive al diluvio universale nella storia dell'Arca di Noè, Dio inviò un arcobaleno come promessa che non avrebbe mai più inondato la terra. L'arcobaleno è anche il simbolo di un movimento moderno nella religione ebraica chiamato B'nei Noah (figli di Noè) che ha le sue radici nella tradizione del Talmud. Si potrebbe forse ipotizzare un’appartenenza o una vicinanza segreta del regista a questi ambienti? Come si può intuire “andare oltre l’arcobaleno” significa andare oltre il patto di Dio con l’umanità e addentrarsi nella zona dove Dio non esiste più ed è sostituito dall’uomo che diventa divinità, come nel rituale della setta segreta. Ecco perché per accedere in quest’altra dimensione è necessario un varco, un arco (baleno); tutto questo è simboleggiato dalla richiesta della parola d’ordine per entrare alla festa e in maniera simbolica in un’altra dimensione. Particolare è la scelta della parola: “Fidelio”, ossia fedeltà intesa nella doppia valenza della fedeltà di coppia e della fedeltà al silenzio per gli accoliti della società segreta; ma Fidelio è anche il nome di un’opera particolare scritta da Beethoven e che narra le vicende di una moglie che si sacrifica per liberare il marito (prigioniero politico) dalla morte.

Il luogo scelto dal regista per girare le scene del rituale è molto interessante. Si tratta delle Mentmore Towers, ossia una delle case di campagna di un membro della famiglia Rothschild, ovvero una tra le più importanti e potenti famiglie elitarie a livello mondiale.

Il brano ascoltato in sottofondo, poi, durante il rito si chiama Backwards Priests ed è una liturgia rumena ortodossa cantata al contrario. Risulta interessante la traduzione del testo cantato: “Disse il Signore ai suoi apprendisti...Vi do un comando... Pregate il Signore per la misericordia, la vita, la pace, la salute, la salvezza, la ricerca, la dipartita e il perdono dei peccati dei figli di Dio. Quelli che pregano avranno pietà e si prenderanno cura di questo sacro luogo. Disse il Signore ai suoi apprendisti...”. L’inversione dell’esecuzione degli inni sacri è tipica della magia nera e in particolare dei riti satanici. Sebbene Kubrick non faccia ovviamente esplicita menzione potrebbe trattarsi di un rituale simile a quelli praticati nel Thelema, ossia nella filosofia esoterica creata da Aleister Crowley, uno dei satanisti più influenti del XIX secolo, noto anche per il suo motto “Fai ciò che vuoi”.

Il rituale sessuale si compie alla presenza di undici donne bellissime, nude e mascherate che interagiscono con un uomo mantellato di rosso: dunque un sacerdote e undici sacerdotesse. Nel film non si capisce chiaramente, ma molto probabilmente inoltre la sacerdotessa del rituale potrebbe essere proprio Alice, ossia la moglie di Bill.

Dal punto di vista simbolico ed esoterico il rituale e il numero dei partecipanti potrebbe richiamare l’ultima cena e tutte le implicazioni a essa collegata. Oltre alla funzione simbolica numerologica è significativo il momento: nell’ultima cena si sta per sacrificare Gesù Cristo, proprio come in una logica invertita, probabilmente nel rituale si sta per sacrificare (forse anche solo sessualmente) una delle sacerdotesse e non invece il sacerdote. Questo evidenzia in maniera sottile come “oltre l’arcobaleno” l’uomo, fattosi Dio, sacrifica ma non si sacrifica: in questo si condensa il decadimento pagano dell’uomo lontano da Dio. Si tratta, dunque, della rappresentazione, simbolica o reale della morte proprio in prossimità della notte di Natale che invece rappresenta la nascita.

Eyes Wide Shut: occhi spalancati, ma in realtà chiusi, ciechi e che non vedono fino a quando tramite un processo di iniziazione si aprono per vedere cose che erano sempre state lì, ma che fino a quel momento non erano state notate e viste.

Diceva Carl Gustav Jung: «Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia» che poi è lo stesso concetto espresso nel film quando uno dei protagonisti dice: «Nessun sogno è mai soltanto sogno».