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Notizie ANSA

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Pista Mattei: dal dissequestro al blocco amministrativo N.92 01/10/2011

La pista Mattei di Pisticci Scalo non decolla. Esiste una specie di filo invisibile che lega il piccolo aeroporto lucano alla figura di Enrico Mattei al quale è intitolato. La realizzazione dell’impianto è, infatti, uno dei tanti progetti tipicamente italiani sospesi tra mille difficoltà, proprio come quelli rimasti a mezz’aria nell’incidente aereo dove nel 1962 perse la vita lo stesso presidente dell’Eni. Il 9 settembre scorso la Procura della Repubblica del Tribunale di Matera ha disposto il dissequestro dell’area su cui sorge il cantiere per l’ampliamento dell’avio superficie. L’atto è stato emesso dopo un’ordinanza di archiviazione parziale del 30 luglio 2011, formulata dal Gip Roberto Scillitani, relativa ai reati contestati nei confronti dei dirigenti del Consorzio per lo sviluppo industriale, della provincia di Matera e del responsabile dell’area tecnica del Comune di Pisticci. Il dissequestro è stato disposto in seguito al sopravvenuto intervento del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare che detiene i poteri di controllo sul sito secondo la vigente normativa ambientale. Il dicastero, in particolare, ha chiesto all’Arpab la caratterizzazione dell’intera area poiché potenzialmente inquinata e interessata da attività di bonifica. Di fatto, dopo aver ottenuto il dissequestro, ora sussiste il blocco amministrativo imposto dal ministero. Questo, però, è solo l’ultimo di una serie infinita di ostacoli frapposti all’ultimazione del progetto. Nel corso degli ultimi anni, infatti, l’esecuzione dei lavori si è interrotta più volte. La richiesta di caratterizzazione è stata richiesta dopo che il 17 aprile 2010 i Carabinieri del NOE di Potenza misero sotto sequestro una parte della superficie del cantiere. Nella vasta zona che si estende per oltre 26 ettari, infatti, durante i lavori di adeguamento venne alla luce una discarica. In quell’occasione furono notificati cinque avvisi di garanzia a carico dei tecnici del Consorzio ASI di Matera, della Provincia di Matera e della ditta che stava eseguendo i lavori. Il 26 novembre 2010, intanto, il pm di Matera Valeria Farina Valaori autorizzava l’esecuzione di alcune opere all’interno della pista, nonostante l’area fosse sotto sequestro. Con il provvedimento della procura si concedeva il via libero per il completamento d’importanti opere funzionali: l’impiantistica dell'hangar con l’allestimento degli arredi, nastri trasportatori e metal detector, la realizzazione della stazione carburanti, l’installazione dei sistemi relativi alla strumentazione aeronautica della torre di controllo e la sistemazione delle aree pedonali circostanti l'aerostazione. Attualmente per l’ultimazione dell’impiantistica elettrica ed elettronica sono necessari ancora circa 800 milioni di euro. Per completare i lavori ci vogliono almeno altri sei mesi, sempre che si proceda con celerità a rimuovere il blocco amministrativo ministeriale. In realtà la pista necessiterebbe anche dell’allungamento del suo tracciato che attualmente è di soli 1200 metri. Anche in questo caso non mancano i problemi. Nei mesi scorsi, infatti, gli abitanti della frazione di Trincinato di Pomarico hanno protestato più volte poiché l’allungamento della pista creerebbe disagi non di poco conto per chi è costretto a percorrere quotidianamente la strada provinciale Pisticci Scalo-Pomarico. Il consorzio industriale, di concerto con la provincia di Matera, sta valutando soluzioni alternative, sebbene il posizionamento territoriale della pista non conceda grandi margini di manovra. L’opera avrebbe una valenza infrastrutturale strategica per il rilancio economico e produttivo della Valbasento, del comparto agro-alimentare del Metapontino e per l’economia dell’intera regione che tutt’oggi non è ancora dotata di un aeroporto. L’unico aeroporto lucano di terzo livello resta un progetto ”campato in aria”; per ora bisogna tenere ancora i piedi ancorati a terra.

 

Pubblicato sul settimanale Il Resto  N.92 01/10/2011