Uscire dal gregge: gli sbattezzati appulo-lucani
“Io ti battezzo: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. La solennità di questa formula segna formalmente l’ingresso del credente nella comunità cattolica. Secondo il catechismo della chiesa cattolica il battesimo è il mezzo “mediante il quale ci si libera dal peccato e, rigenerati come figli di Dio, si diventa membra di Cristo, ci s’incorpora alla chiesa e si partecipa alla sua missione”. L'Annuario Pontificio valuta in circa 56 milioni il numero di italiani battezzati, ovvero il 98% della popolazione. Una prassi consolidata, oltre che una ritualità religiosa carica di significato.
La pratica
Da qualche anno, però, si sta diffondendo una pratica in controtendenza, il cosiddetto “sbattezzo”. Si tratta, in sostanza, di una rivendicazione di un diritto, quello di non essere costretti a far parte di un'organizzazione senza il proprio consenso. Nel caso specifico si concretizza con l’'abbandono formale della fede cattolica. Questa possibilità è riconosciuta anche in virtù del fatto che le liste dei battezzati contengono dati sensibili in materia di preferenze religiose ai sensi della legge n. 675/1996 (cosiddetta legge sulla privacy); è stata posta, pertanto, la questione della legittimità della tenuta di simili registri da parte delle organizzazioni religiose e dei diritti spettanti al cittadino sui dati che lo riguardano. I numeri sono in aumento: 20mila italiani hanno sinora formalizzato l’abbandono della chiesa cattolica. Esiste addirittura un sito (www.sbattezzati.it) dove si legge testualmente: “Vuoi condividere con altri la gioia per aver definitivamente abbandonato il gregge? Questo sito ti offre l'opportunità di testimoniare la tua uscita dalla Chiesa Cattolica”. Il contatore del sito segna attualmente 1900 sbattezzi registrati.
I fuoriusciti
Secondo i dati ufficiali del sito in Basilicata sarebbero quindici le persone sbattezzate, mentre in Puglia il numero sale a 123. Numeri certamente non di poco conto se consideriamo la modesta estensione delle due regioni e, soprattutto, la radicata tradizione religiosa. In particolare, nella provincia di Matera i centri dove sono state segnalate le richieste sono: Bernalda, Grottole, Matera, Stigliano e addirittura due casi a Irsina. Due casi anche a Potenza città. Sul versante pugliese, invece, la provincia di Bari ha il primato con 44 casi, seguita da quella di Taranto con 32 e da Lecce con 23.
Basta una raccomandata
Che cosa bisogna fare per essere sbattezzati? Basta semplicemente scrivere una lettera al parroco della parrocchia presso la quale sono conservati i registri di battesimo. Nella lettera si chiede che sia annotata la propria volontà di non far più parte della chiesa cattolica. Non è necessario fornire alcuna motivazione. I richiedenti sono generalmente persone che hanno mutato l’orientamento religioso a favore di un altro credo, oppure che hanno ricevuto il sacramento quando non erano in grado di comprenderne il significato (tipicamente durante la prima infanzia secondo il rito cattolico) e che hanno maturato successivamente un rifiuto verso la religione. C’è chi addirittura lo ritiene un vantaggio economico: se si è battezzati e capita di dover lavorare, anche saltuariamente, in paesi come la Germania o l’Austria, si finisce per essere tassati per la propria appartenenza alla chiesa cattolica. Per quanto riguarda gli effetti pratici, il diritto canonico inquadra questo fenomeno nella fattispecie giuridica dell’apostasia che potrebbe comportare la scomunica automatica. L'apostasia, infatti, è considerata "il ripudio totale della fede cristiana" ed è un peccato mortale. Chi, però, ha deciso di uscire dalla chiesa cattolica certamente non temerà le fiamme dell’inferno.
Pubblicato sul settimanale L'Altravoce N. 6 16/06/2012