Famiglia e valori la visione di Azione Cattolica
“Salva i giovani dallo stress e dall’azione cattolica” cantava Zucchero in una vecchia canzone. Si è parlato anche di questo, cioè del rapporto tra i giovani e l’Azione Cattolica, sabato 23 giugno presso la parrocchia San Giovanni Battista a Ferrandina, in provincia di Matera, nel corso del convegno dal titolo "Famiglia e educazione: speranza per una società nuova"; l’incontro è stato organizzato dall'Azione Cattolica della Diocesi Matera-Irsina. Al dibattito ha partecipato il presidente nazionale dell’Azione Cattolica Franco Miano. Il convegno conclude una serie di incontri organizzati in parallelo con il raduno mondiale “Family 2012” tenutosi a Milano nei giorni scorsi.
Il perché dell’incontro
Il presidente nazionale ha fatto tappa in Basilicata e ha esposto le linee guida dell’associazione negli incontri di Oppido Lucano, Agromonte e Potenza. L'Azione Cattolica Italiana è la più antica e diffusa tra le associazioni cattoliche laicali italiane. Attualmente conta circa 400mila soci e alle sue attività partecipano ogni anno complessivamente oltre un milione di cattolici italiani. In sostanza di tratta di un’associazione di laici impegnati a vivere, ciascuno a propria misura e in forma comunitaria, l’esperienza di fede e l’annuncio del Vangelo. L’intervento di Miano parte dalla dichiarazione rilasciata da Papa Benedetto XVI davanti a un milione di fedeli provenienti da tutto il mondo: “Armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione, la maternità, il lavoro e la festa, è importante per costruire una società dal volto umano”.
La centralità familiare
In particolare nel convegno si è ribadita la centralità del ruolo della famiglia in questo momento di difficoltà economica e sociale. La famiglia, come unità fondamentale della società, è stretta tra l’aumento del tasso di povertà e un’inesorabile erosione della propria unità; sono in aumento i divorzi, le separazioni e le famiglie senza figli, mentre i matrimoni sono in calo. Proprio in questo senso l’intervento del presidente nazionale dell’Azione Cattolica è significativo: “Essere Azione Cattolica significa essenzialmente essere famiglia. Una grande famiglia. Al nostro interno – continua Miano – proprio come nella famiglia più classica ci sono i giovani, i vecchi e gli adulti. La famiglia è lo spazio dell’amore ed è fondata sul sacramento del matrimonio”. È stato tratteggiato, dunque, il ruolo attivo dell’Azione Cattolica nel suo impegno educativo. Uno degli impegni fondamentali portati avanti a livello nazionale, come a livello locale, è il legame generazionale. Non si deve spezzare, infatti, il filo della trasmissione delle cose che contano di più e che devono essere salvaguardate. Per fare questo secondo Miano bisogna: “Avere la giusta attenzione per le persone. Ogni singola persona è un riflesso unico dell’amore di Dio. Ciò ha senso – continua il presidente – se inserito in un contesto comunitario. Ognuno è se stesso solo se si apre agli altri. Tutto questo bisogna attuarlo nella normalità della vita quotidiana. Proprio nella quotidianità si perde, infatti, il senso delle cose minime e semplici”. Il legame fondamentale, soprattutto in questo periodo, è la speranza e la capacità di operare per il bene comune. La famiglia, così, potrebbe abbandonare il marchio di “famiglia dell’appartamento” nel senso di luogo dove appartarsi, per diventare luogo di interazione con la comunità e, soprattutto, primo punto d’incontro in particolare per i più giovani che chiedono a gran voce di comunicare il loro dolore e di essere ascoltati. Solo così, forse, i giovani saranno salvati dallo stress, ma non dall’Azione Cattolica.
Pubblicato sul settimanale L'Altravoce N. 8 30/06/2012