L'enigma di Kriptos - Febbraio 2016
Langley sembra un posto fuori dal mondo. Le case hanno il tipico aspetto delle costruzioni americane; a prima vista non sembra un luogo misterioso né tanto meno enigmatico: contea di Fairfax, stato della Virginia, Stati Uniti d’America. Eppure Langley ospita uno dei centri di potere più importanti del pianeta. Quando si parla di Langley, infatti, si fa riferimento per antonomasia alla sede centrale della CIA (Central Intelligence Agency).
Nel lato nord-ovest del cortile della nuova sede del quartier generale dei servizi segreti americani si trova una strana struttura che non passa certamente inosservata. Una scultura come tante, con i canoni estetici un po’ naïf tipici dell’espressionismo esasperato dell’arte contemporanea. Si tratta di un pannello suddiviso in quattro parti con lettere perforate in una lastra di rame; la sequenza di lettere costituisce un messaggio cifrato che ha attirato l’attenzione dei maggiori esperti di enigmistica impegnati in una sfida mondiale per la decriptazione. Oltre alla scultura principale ce ne sono altre minori sparse per tutto il complesso: lastre di granito con un interstizio di rame; una di queste comprende anche una bussola. L’installazione è costata complessivamente 250.000 dollari. Il nome esotico e affascinante della scultura è Kryptos.
Che cos’è Kryptos
Kryptos deriva dal greco “κρυπτός” e significa “nascosto”. È stata installata il 3 novembre 1990 e da allora tiene sotto scacco i più importanti crittoanalisti.
La parte principale dell'opera è alta circa tre metri e mezzo ed è fatta di granito rosso, ardesia rossa e verde, quarzo bianco, legno pietrificato, magnetite e rame. Il granito è la base su cui poggia la lastra di rame perforata da 869 caratteri cifrati.
La struttura ha una forma a “S” disposta verticalmente ed evoca un tabulato che emerge da una stampante oppure lo schermo di un computer dal quale scorre un testo. Contiene quattro messaggi distinti, ognuno codificato con una parola chiave.
La scultura non è visitabile dal pubblico se non con permessi speciali e con una scorta.
Su lastre di roccia nel terreno circostante, inoltre, c’è un codice morse che contiene una frase misteriosa: “SOS, LUCID MEMORY, T IS YOUR POSITION, SHADOW FORCES, VIRTUALLY INVISIBLE, DIGETAL INTERPRETATU” (Sos, lucida memoria, t è la tua posizione, forze nell’ombra, virtualmente invisibili, digetal interpretatu).
Gli elementi che catturano subito l’attenzione sono: la lettera “t” isolata nel testo e le parole “digetal interpretatu” che sembrano essere scritte in maniera sbagliata; un indizio, forse, per gli impavidi decodificatori.
Jim Sanborn: l’autore di Kryptos
Jim Sanborn è un archeologo ma anche uno scultore-simbolista nato a Washington D.C. nel 1945. In molte sue opere ha inglobato quella che sicuramente è la sua passione: la crittografia. Parecchie sue installazioni contengono messaggi che non sono stati ancora decriptati.
Jim Sanborn realizza le proprie sculture con un metodo del tutto personale; dietro l’esteriorità delle sue opere, infatti, si cela una filosofia e uno studio ben preciso: nella materia egli vede la potenza del cosmo e delle forze invisibili della natura. Anche in questa occasione ha utilizzato materiali particolari; tra questi, in particolare, il legno pietrificato. Esso ha delle caratteristiche alchemiche degne di nota: la trasmutazione da un regno (quello vegetale cui appartengono le piante) in un altro (quello minerale cui appartiene la pietra). Degna di attenzione è anche l’accoppiata rame e magnetite: secondo la Legge di Lenz avvicinando un magnete a un tubo di rame la variazione di flusso del campo magnetico genera nel circuito una corrente elettrica indotta che origine a sua volta un campo magnetico che si oppone alla caduta del magnete, contrastando l'effetto dell'attrazione gravitazionale.
I materiali scelti dall'artista, infine, hanno la caratteristica di cambiare colore al variare della luce.
La soluzione parziale
Solo nel 1999, a oltre nove anni dall’impianto della struttura, la prima persona che pubblicamente ha annunciato di aver risolto le prime tre sezioni è stato James Gillogly, un esperto di informatica del sud della California; ha decifrato 760 caratteri. Ancora senza soluzione, invece, l’ultima parte del pannello.
Sanborn ha rivelato che la scultura contiene un enigma all'interno degli enigmi che sarà risolvibile unicamente dopo che i quattro passaggi cifrati saranno decodificati nel modo corretto.
Le tre parti decodificate fino a questo momento riportano messaggi suggestivi.
Nella prima sezione: “BETWEEN SUBTLE SHADING AND THE ABSENCE OF LIGHT LIES THE NUANCE OF IQLUSION” (Tra sottile ombreggiatura e l'assenza di luce si trova la sfumatura di Iqlusion). La cosa che colpisce in questa sezione è certamente la parola misteriosa “Iqlusion”.
Nella seconda sezione (fine del pannello 1) ritroviamo invece: ”IT WAS TOTALLY INVISIBLE HOWS THAT POSSIBLE? THEY USED THE EARTHS MAGNETIC FIELD X THE INFORMATION WAS GATHERED AND TRANSMITTED UNDERGRUUND TO AN UNKNOWN LOCATION X DOES LANGLEY KNOW ABOUT THIS? THEY SHOULD ITS BURIED OUT THERE SOMEWHERE X WHO KNOWS THE EXACT LOCATION? ONLY WW THIS WAS HIS LAST MESSAGE X THIRTY EIGHT DEGREES FIFTY SEVEN MINUTES SIX POINT FIVE SECONDS NORTH SEVENTY SEVEN DEGREES EIGHT MINUTES FORTY FOUR SECONDS WEST X LAYER TWO”. (È stato totalmente invisibile, come è possibile? Hanno usato il campo magnetico terrestre. Le informazioni sono state raccolte e inviate discretamente verso una destinazione sconosciuta. Langley sa di questo? Essi lo dovrebbero sapere, è sepolto là fuori da qualche parte. Chi conosce la posizione esatta? Solo WW. Era il suo ultimo messaggio. 38 ° 57' 6,5 Nord. 77 ° 8' 44 Ovest). Questo sembra essere il cuore del messaggio. Si parla del campo magnetico terrestre e, forse, ecco che si può rintracciare il collegamento con i materiali utilizzati e con la succitata Legge di Lenz. Si fa riferimento, poi, a una posizione esatta e a specifiche coordinate. Esiste un aneddoto particolare a proposito di questo. Nella quarta di copertina dell’edizione americana del “Codice Da Vinci”, il best seller di Dan Brown, si troverebbe appena leggibile la frase che è incisa anche sul Kryptos "Only WW knows" (“Solo WW conosce”). Proprio Sanborn aveva dichiarato che l'intera soluzione era stata data al direttore della CIA William H. Webster al momento della posa della scultura.
Sempre nella stessa copertina del famoso romanzo è riportata una coordinata geografica: 37°57'6,5"N 77°8'44"O; questa conduce a una contea in Virginia, denominata “King and Queen” (Re e Regina), nei pressi di una casa isolata. Nel testo decodificato, invece, è riportata una coordinata che differisce di un solo grado: 38°57'6,5" N 77°8'44"O e che corrisponde, invece, proprio alla sede della CIA.
Nella terza sezione (inizio del pannello 2) troviamo:
“SLOWLY DESPARATLY SLOWLY THE REMAINS OF PASSAGE DEBRIS THAT ENCUMBERED THE LOWER PART OF THE DOORWAY WAS REMOVED WITH TREMBLING HANDS I MADE A TINY BREACH IN THE UPPER LEFT HAND CORNER AND THEN WIDENING THE HOLE A LITTLE I INSERTED THE CANDLE AND PEERED IN THE HOT AIR ESCAPING FROM THE CHAMBER CAUSED THE FLAME TO FLICKER BUT PRESENTLY DETAILS OF THE ROOM WITHIN EMERGED FROM THE MIST X CAN YOU SEE ANYTHING Q (?)”. (Lentamente, disperatamente lentamente, i detriti che ingombravano la parte inferiore del passaggio sono stati rimossi. Con le mani tremanti ho fatto una piccola apertura in alto a sinistra che a poco a poco è stata estesa. Mi è stato poi portata una candela e ho osservato a lungo all'interno. L'aria calda che fuorusciva dalla camera faceva vacillare la fiamma. Ma ora, i dettagli della stanza mi apparvero in mezzo alla nebbia. Vedete qualcosa?).
Forse è una parafrasi in riferimento a una citazione attribuita a Howard Carter sulla scoperta della tomba di Tutankhamon. In questo caso emerge l’altra passione di Sanborn, ossia l’archeologia. Un collegamento importante dato che quella scoperta fu fatta proprio il 3 novembre 1922, nella stessa data ma esattamente 68 anni prima dell’installazione di Kryptos.
Ci sono altre coincidenze strane. La struttura che componeva la tomba del faraone era costituita da vari materiali tra i quali la quarzite di colore giallo e proprio il granito rosso, cioè uno degli elementi utilizzati anche da Sanborn.
… e la soluzione finale?
Un enigma, dunque, complesso e affascinate del quale nessuno ancora ha trovato la soluzione definitiva. Nel 2010 Sanborn ha deciso di dare una mano ai criptologi per quanto riguarda la parte finale del testo, rivelando che i caratteri dal 64 al 69 sono “NYPVTT”, poi decifrati come “BERLIN”.
A Berlino, guarda caso, esiste un orologio chiamato in inglese “Berlin Clock” che è esso stesso un enigma. Fornisce l’ora secondo la teoria degli insiemi tramite quattro file di caselle colorate luminose. Quando gli hanno chiesto se il nuovo indizio faceva riferimento all’orologio di Berlino, Sanborn ha risposto: “ci sono molti orologi interessanti a Berlino”. Nella capitale tedesca, infatti, esiste un altro orologio originale al quale forse si riferisce l’artista burlone. Si tratta di “Urania Weltzeituhr”, un orologio universale, considerato uno dei simboli della città e collocato proprio nella centrale Alexanderplatz. La struttura poggia su un mosaico in pietra raffigurante una rosa dei venti. Questa struttura alla mente il logo dell’agenzia della CIA che ha proprio al centro una stella riconducibile alla rosa dei venti. Una raffigurazione esoterica con una grande valenza simbolica.
Insomma, un groviglio inestricabile di enigmistica, codici segreti, simbolismi, esoterismo e concetti scientifici.
In occasione di un'intervista Sanborn ha espresso un concetto interessante per capire il suo intento e quello dei committenti dell’opera: "Prima che l'Agenzia scegliesse il mio lavoro per affrontare l'aspetto segreto della natura umana, esso già riguardava i segreti della Natura". Allora ritorna alla mente la prima parte del codice “Tra sottile ombreggiatura e l'assenza di luce si trova la sfumatura di Iqlusion” e con essa i primi versetti biblici di Genesi: “In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre”.