La linea di San Michele - Marzo 2019
«E ci fu una battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone». Nel passo biblico Apocalisse 12:7 si parla semplicemente di Michele e dei suoi angeli impegnati in una strana guerra presumibilmente nelle sfere celesti. Chi è questo Michele? Perché è così importante tanto da combattere contro il dragone che ovviamente incarna le forze opposte del male?
Michele in latino significa “Quis ut Deus” ossia “Chi è come Dio”. In vari passi della Bibbia è riconosciuto come Arcangelo ed è generalmente associato anche ad altri due arcangeli, ossia Gabriele e Raffaele. È considerato tale anche nell’ambito della fede ebraica e islamica, oltre come abbiamo visto in quella cristiana. Nell’ambito della liturgia della chiesa cattolica i tre arcangeli vengono venerati in una data specifica, ossia il 29 settembre. Come si può notare la data è particolare perché è vicina temporalmente all’equinozio d’autunno.
La parola Arcangelo, invece, deriva dal latino archangelus e significa "angelo capo" o "capo degli angeli. Già da questo, quindi, possiamo comprendere l’importanza di tale figura.
Chi è San Michele Arcangelo
Per capire la figura di San Michele Arcangelo bisogna far riferimento in prima battuta ai testi biblici. Nell'ultimo libro del Nuovo Testamento, l'Apocalisse di Giovanni, vengono decritti alcuni “strani” combattimenti celesti tra forze avverse; dopo la prima guerra in paradiso, l'Arcangelo è protagonista nel secondo scontro terreno contro il drago. San Michele Arcangelo guida di nuovo alla vittoria la milizia celeste degli angeli di Dio contro Satana e i suoi accoliti. Secondo la profezia, alla fine dei giorni, San Michele Arcangelo farà squillare la tromba annunziatrice del gran giudizio finale, quando il Regno dei Cieli verrà riconsegnato da Gesù Cristo al Dio Padre per l'eternità. Ecco perché è spesso raffigurato con in mano una bilancia con cui pesa le anime (psicostasia); questo particolare iconografico deriva dalla tradizione islamica, a sua volta tramandato dalla mitologia egizia e persiana e comunque non trova nessun fondamento e riscontro nelle scritture bibliche.
In origine Michele, comandante delle milizie celesti, dapprima accanto a Satana, si separa poi dallo stesso e dai suoi angeli che operano la scissione da Dio, poco prima di precipitare negli inferi.
Come abbiamo visto San Michele si celebra in prossimità del 21 settembre quando ha luogo l'equinozio d'autunno. Questo è un elemento simbolico non di poco conto. Il sole, infatti, in questa data entra nel segno della Bilancia, dando così inizio a un nuovo ciclo. Proprio la bilancia che per una strana coincidenza è uno degli elementi dell’apparato iconografico di san Michele.
L'autunno è il periodo nel quale avviene la separazione di cui parla Ermete Trismegisto quando dice: «Tu separerai il sottile dal denso con grande abilità». Separare il sottile dal denso vuol dire separare l’aspetto spirituale dal materiale. Metaforicamente il compito dell'Arcangelo Michele è forse quello di separare l'anima dal corpo in attesa proprio del giudizio finale e della grande mietitura.
Si tratta, dunque, di una figura molto importante non solo sul piano religioso ma soprattutto anche dal punto di vista spirituale e simbolico. Nel corso dei secoli, pertanto, la devozione ha determinato la nascita di diversi luoghi di culto in tutto il mondo e in particolare in Europa.
La linea di San Michele
Una misteriosa linea immaginaria unirebbe sette monasteri, dall’Irlanda fino a Israele, tutti dedicati alla figura dell’Arcangelo; sebbene lontanissimi tra loro, sembrerebbero perfettamente allineati su un asse geografico. Seconda la leggenda questa linea rappresenterebbe il colpo di spada con cui l’Arcangelo scacciò il demonio, relegandolo per sempre all’Inferno.
A quanto pare, però, questi punti geografici sarebbero anche dei punti energetici e proprio l’Italia è l’unica nazione ad avere sul proprio territorio la presenza di ben due nodi. Le leggende locali di questi luoghi sacri hanno una matrice comune: l’apparizione di San Michele, vincitore nella lotta contro il Drago, che avrebbe richiesto espressamente l’edificazione e l’istituzione del culto.
È importante notare che i punti di questa linea sono sette. Questo numero ha una valenza religiosa ed esoterica molto importante e particolare. Il numero sette, infatti, simbolo per eccellenza della ricerca mistica, rappresenta ogni forma di scoperta e conoscenza. Sette sono i chakra, ma anche i giorni della creazione. Il numero sette inoltre ha una valenza religiosa importante perché rappresenta Dio e la divinità proprio nell’atto della creazione.
Platone definiva il numero sette come “anima mundi”, mentre la settima lettera dell’alfabeto ebraico è ZAIN e indica l’eternità. Il numero sette quindi ha una perfezione intrinseca e rappresenta la mediazione tra umano e divino. Senza dimenticare poi che sette sono proprio gli arcangeli: Michele, Raffaele, Gabriele, Uriel, Raguel, Zedkiel e Jophiel.
Sette sono anche i metalli simbolici del percorso di trasmutazione alchemica: piombo, ferro, stagno, rame, mercurio, argento, oro. In quest’ottica alchemica, pertanto, la linea potrebbe rappresentare un percorso iniziatico verso la perfezione spirituale.
Tenendo conto di queste ipotesi la disposizione dei sette santuari potrebbe essere vista in un’ottica differente e in chiave simbolica.
Vi è poi una particolarità: è sorprendente notare la disposizione di questi santuari sulla linea. I tre siti più importanti Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di San Michele in Val di Susa e il santuario di Monte Sant’Angelo nel Gargano sono tutti alla stessa distanza di circa mille chilometri: un monito del santo affinché vengano sempre rispettati le leggi di Dio nella rettitudine e nella perfezione. Inoltre la linea sacra è in perfetto allineamento con il tramonto del sole nel giorno del solstizio d’estate.
La linea si snoda per oltre due mila chilometri tagliando l’intera l’Europa e può essere considerata una delle cosiddette “ley lines” ossia delle linee rette geografiche immaginarie che toccano alcuni punti importanti del mondo, venerati già in età preistorica.
Vediamo da vicino i singoli nodi di questa linea immaginaria.
Skelling Micheal
Il tracciato comincia in Irlanda, sull’isolotto semideserto di Skelling a 17 km dalle coste del Kerry, dove l’Arcangelo Michele sarebbe apparso a San Patrizio per aiutarlo a liberare il suo paese dal demonio. Si tratta di un monastero poco accessibile e visitato da pochissimi turisti perché non facilmente raggiungibile. È stato costruito intorno al 588 d.C.
Saint Micheal’s Mount
La linea si dirige poi verso sud e si ferma in Inghilterra, a St. Michael’s Mount, un isolotto della Cornovaglia che con la bassa marea si unisce alla terraferma. Proprio qui San Michele avrebbe parlato a un gruppo di pescatori nel 495 d.C.
Mont Saint Michel
La linea sacra prosegue poi in Francia, su un’altra celebre isola, Mont Saint-Michel, anch’essa tra i luoghi dell’apparizione dell’Arcangelo Michele nel 709 d.C. quando si è presentato al vescovo locale intimandogli che gli venisse costruita una chiesa nella roccia. Il santuario sorge su una formazione granitica e si eleva a un’altezza di 92 metri sul livello del mare, ma con la statua di San Michele collocata in cima alla guglia della chiesa abbaziale raggiunge i 170 metri. Il monastero si colloca precisamene in una località detta Gargant, pertanto non si esclude che furono proprio le popolazioni pugliesi del Gargano di Monte Sant’Angelo a edificarlo su richiesta di San Michele.
Sacra di San Michele
A ben mille chilometri di distanza, in Val di Susa in Piemonte, troviamo il quarto santuario. Sorge sulla cima del monte Pirchiriano, a 40 chilometri da Torino. La costruzione dell’abbazia inizia intorno all’anno mille e nel corso dei secoli si sono aggiunte altre strutture. Secondo una leggenda un arcivescovo del luogo ebbe la visione dello stesso Arcangelo Michele che gli ordinò di erigere un santuario. La leggenda narra che una notte la cappella fu vista dalla popolazione come se fosse avvolta da un grande fuoco. La stessa scena si è ripetuta drammaticamente il 23 gennaio 2018 probabilmente a causa di un corto circuito.
Santuario di San Michele
Spostandosi di altri mille chilometri in linea retta si arriva in Puglia, sul Gargano, dove una caverna inaccessibile è diventata un luogo sacro. Il santuario fu iniziato intorno al 490 d.C. quando avvenne la prima apparizione dell’Arcangelo Michele a San Lorenzo Maiorano; da allora ci sono state poi altre tre apparizioni, l’ultima nel 1656. Ha ricevuto il titolo di “Celeste Basilica” e la sua torre ha la forma ottagonale.
Monastero di Symi
Dall’Italia la traccia dell’Arcangelo arriva poi al sesto santuario, in Grecia, sull’isola di Symi: qui il monastero custodisce un’effigie del santo alta tre metri, una delle più grandi esistenti al mondo.
La data della costruzione della chiesa non è nota ma secondo alcune notizie storiche molto probabilmente è stata eretta verso il 450 d.C. sul luogo ove sorgeva un antico tempio dedicato al dio Apollo. Sull’isola ci sono ben nove monasteri dedicati a San Michele ed è presente anche un antico castello che fu sede dal 1309 al 1522 dell'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri di Gerusalemme che governò l'isola.
Monastero del Carmelo
La linea sacra termina in Israele, al Monastero del Monte Carmelo ad Haifa. Questo luogo è venerato fin dall’antichità, ma la costruzione del santuario risale al XII secolo. Monte Carmelo significa letteralmente “Vigna di Dio” e ospita il cosiddetto monastero carmelitano di Stella Maris. Secondo la tradizione sarebbe stato fondato su una grotta che fu dimora del profeta Elia. È nominato anche nella Bibbia come luogo da cui lo stesso profeta sfidò Baal. Questo ultimo nodo della linea indicherebbe, dunque, simbolicamente proprio la battaglia finale, come abbiamo visto, che San Michele dovrebbe tenere contro il maligno in linea con il dettato profetico.
Una curiosità: il primo di questi santuari è stato scelto nel 2015 come sito per le riprese cinematografiche di due episodi della famosa saga di Guerre Stellari, usciti nelle sale di tutto il mondo rispettivamente nel dicembre 2015 e nel dicembre 2017 con i suggestivi titoli: “Il risveglio della Forza” (episodio VII) e “Gli ultimi Jedi” (episodio VIII). Due titoli stranamente profetici.
Box di approfondimento
Le ley lines
Sono definite anche linee temporanee e rappresentano allineamenti coerenti tra punti geografici distanti generalmente di interesse spirituale o che hanno comunque delle caratteristiche fisiche o simboliche simili e in comune. In Irlanda sono conosciute anche come “Sentieri delle Fate”, in Cina come “Linee del Drago”, per i peruviani sono le “Linee degli Spiriti” e i “Sentieri del Canto” per gli aborigeni australiani. Sono, dunque, comuni a varie culture.
L’espressione” ley line” è stata coniata nel 1921 dall'archeologo dilettante Alfred Watkins. Nel 1969 lo scrittore John Michell ha ripreso lo studio nel suo libro “The View Over Atlantis”, associandolo a teorie spirituali e mistiche sugli allineamenti delle forme della terra e collegandolo al concetto cinese di feng shui. Michell riteneva che esistesse una rete mistica di linee temporanee in particolar modo in tutta la Gran Bretagna.
Oltre alla funzione di collegamento tra diversi posti distanti tra di loro, queste linee nasconderebbero anche veri e propri flussi energetici simili a fiumi che si intersecano in linea retta sulla superficie terrestre. Il reticolato che verrebbe così a formarsi includerebbe tutta la Terra e sarebbe collegato, dunque, a nodi energetici dove generalmente vi è la presenza o l’abbondanza di acqua. Le linee hanno una valenza energetica perché sono collegate a particolari manifestazioni magnetiche e hanno una buona capacità di condurre elettricità. Il più delle volte è possibile rintracciare, proprio lungo le ley lines, anche i cosiddetti cerchi nel grano.
Esistono poi, all’opposto, punti di energie con valenza negativa, come per esempio il Triangolo delle Bermuda che potrebbe essere considerato una deformazione delle stesse ley lines.
Inoltre generalmente i posti che si trovano su queste linee hanno dei legami particolari con le fasi lunari e con i solstizi.