Sesso magico - Ottobre 2019
L'etimologia del vocabolo "magia" rimanda al termine con cui venivano indicati nell'antica Grecia i "magi", ossia gli antichi sacerdoti zoroastriani della Persia. La magia, dunque, è un insieme di tecniche con le quali si cerca di influenzare gli eventi o di dominare taluni fenomeni fisici. L'etimologia della parola “sesso”, invece, viene attribuita da alcuni studiosi al termine greco “tèkos” che significa” generato” o “procreato”.
Che rapporto esiste tra la magia e il sesso? Possiamo certamente affermare, facendo già riferimento in prima battuta alla dimensione etimologica dei due termini, che esiste un legame quasi “naturale”: i due concetti posso essere, infatti, complementari nel senso che tramite la magia si può “genare” e “procreare” un cambiamento.
Se la magia bianca è collegata alla luce e alla positività, allo stesso modo la magia nera è collegata al potere e all’oscurità; ma esiste un altro filone, forse poco conosciuto, che mette in correlazione proprio la magia con il sesso e per estensione anche l’amore: si tratta della cosiddetta magia rossa.
Il rosso è il colore della passione e appunto dell’amore. La magia rossa quindi ha il suo campo d’azione nell’ambito dei legami affettivi, amorosi e della sfera sessuale. Il colore ricorda quello del sangue e della vitalità.
Questa pratica, a differenza della magia nera e di quella bianca, non può essere definita né buona né cattiva. Si tratta infatti di un tipo di magia che è in grado di sprigionare tanto energie buone quanto negative, a seconda dello scopo e dell’uso che se ne fa. Essa potrebbe essere definita come una sorta di via di mezzo fra la magia bianca e quella nera. Gli esiti di queste pratiche quindi dipendono sostanzialmente dalla volontà di chi le utilizza e di chi se ne serve.
Le origini
Magia e sessualità hanno sempre avuto uno stretto legame, fin dalla preistoria. Le prime tracce di questo rapporto profondo si possono rintracciare, per esempio, proprio in Italia e precisamente in Sardegna dove sono state trovate delle statuette con sembianze femminili risalenti al 4000 a.C. e che rappresentano i primordiali culti della fertilità. Altri oggetti del genere sono stati trovati in tutta la zona del Mediterraneo.
Anche nella Grecia Antica possiamo ritenere collegati ai riti della magia rossa quelli in onore della dea dell’amore Venere e di Eros, il dio della passione. Gli uomini e le ragazze veneravano queste divinità con invocazioni particolari; alcuni riti richiedevano addirittura anche la tortura fisica di un animale in funzione propiziatoria. Come si può notare il sesso da sempre è collegato alla divinità e alle prime forme di religione, al confine con i riti magici.
Nell’impero romano, invece, erano diffuse le cosiddette “Tabulae Defixionis”, nelle quali erano scritti incantesimi e invocazioni per punire l’amore non corrisposto o il tradimento. La ritualità del sesso sacro si è sviluppato anche in ambito cristiano: i riti magici sessuali, infatti, erano praticati da varie sette gnostiche, tra queste per esempio i carpocraziani e i fibioniti.
Un aspetto particolare nell’ambito della magia rossa è la cosiddetta ierogamia o hieros gamos (anche definita teogamia) ossia il “matrimonio sacro”: un rito sessuale in cui due o più partecipanti rappresentano in forma mediata e simbolica la sacra unione o sizigia (congiunzione) tra un dio e una dea.
Nell’ambito del movimento Wicca, invece, più di recente esiste il cosiddetto “Grande Rito” basato principalmente proprio sullo hieros gamos. È generalmente rappresentato simbolicamente con un pugnale appuntito collocato al di sopra di un calice liturgico e indica la congiunzione del maschio e del divino femminile nel matrimonio o unione sacra. Questa pratica è talvolta effettuata di persona proprio dal sommo sacerdote e da una sacerdotessa.
A tal proposito risulta esplicativo un passo tratto dal saggio di Mircea Eliade, “Trattato di storia delle religioni”, nel quale lo studioso di religioni spiega: «In generale l'orgia corrisponde alla ierogamia. All'unione della coppia divina deve corrispondere, sulla terra, la frenesia generativa illimitata. [...] Gli eccessi rappresentano una parte precisa e salutare nell'economia del sacro. Spezzano le barriere fra uomo, società, natura e dèi; aiutano la circolazione della forza, della vita, dei germi, da un livello all'altro, da una zona della realtà a tutte le altre. Quel che era vuoto di sostanza si sazia; il frammentario si reintegra nell'unità; le cose isolate si fondono nella grande matrice universale. L’orgia fa circolare l'energia vitale e sacra».
I rituali della magia rossa
Leggendo le parole di Mircea Eliade il pensiero corre per esempio a un film che ha avuto un impatto notevole nella cinematografia degli ultimi decenni: si tratta di Eyes Wide Shut, ultimo capolavoro di Stanley Kubrick. Nella pellicola ci sono alcune scene che si svolgono in una villa lussuosa dove si svolge uno strano rituale sessuale in maschera che quasi sicuramente è ascrivibile nell’ambito della magia rossa.
La magia rossa è strettamente collegata a diverse discipline quali l’occultismo, l’alchimia, la stregoneria e lo spiritismo.
La pratica della magia sessuale usa generalmente l'energia scaturita dall'orgasmo o comunque quella in latenza presente nello stato di eccitazione sessuale per raggiungere il risultato magico desiderato; infatti l'energia prodotta dalla sessualità è una delle forze più potenti possedute dagli esseri umani e può essere sfruttata per ottenere una condizione di trascendenza.
La magia d’amore è stata analizzata e interpretata anche da Aleister Crowley, uno delle figure di spicco nell’ambito del mondo esoterico occidentale. Crowley ha scritto ampiamente sul tema e alcuni di questi lavori sono stati pubblicati e quindi messi a disposizione di tutti i lettori, altri invece sono rimasti segreti a disposizione solamente dagli iniziati dell'organizzazione segreta OTO (Ordo Termpli Orientis) e utilizzati poi in vari contesti esoterici.
Una pratica oscura è poi ad esempio quella dove si utilizza il sangue mestruale. Questa segue essenzialmente due filoni: da un lato le tradizioni e le credenze popolari e dall’altro un mondo ben più oscuro, sommerso e misterioso che è quello che fa riferimento alle cerimonie effettuate all’interno di sette di varie estrazioni.
Plinio nella sua opera “Naturalis Historia” descrive in tali termini i “poteri” del sangue mestruale: «Ma non sarebbe facile trovare qualcosa di più prodigioso del flusso mestruale delle donne. Al sopraggiungere di una donna che ha le mestruazioni il mosto inacidisce; al suo contatto le messi diventano sterili; muoiono gli innesti, bruciano i germogli dei giardini, cadono i frutti degli alberi presso cui la donna si è fermata; al suo solo sguardo, la lucentezza degli specchi si appanna, si smussa la punta delle lame, si oscuro lo splendore dell’avorio, muoiono le api negli alveari; persino il bronzo e il ferro si arrugginiscono all’istante e il bronzo prende un odore sgradevole».
Come abbiamo visto la magia rossa può essere definita neutra a livello potenziale, ma comunque ha delle aree di confine e di sovrapposizione anche con la magia bianca e nera e in particolare per esempio con il sistema della “Via della mano sinistra e della mano destra”; questo fa riferimento a una dicotomia tra due opposte filosofie, presenti nella tradizione esoterica occidentale e che si estendono a diversi gruppi coinvolti nelle pratiche occulte o e nella magia cerimoniale.
Il cosiddetto "Sentiero della Mano Sinistra" fa riferimento a pratiche di magia nera e sostiene che l'orgasmo deve essere ritardato fino a quando lo consente la propria energia, in modo che possa essere visualizzato ed espulso attraverso gli occhi dei praticanti, alterandone così la realtà di veglia e portandoli a stati alternativi di coscienza.
Il "Sentiero della Mano Destra", invece, fa riferimento a pratiche di magia bianca e sostiene che l'orgasmo è l'antitesi della sublimazione sessuale. In questo contesto, l'orgasmo è superato a favore di quelli che i suoi praticanti considerano “energie superiori”, pertanto la masturbazione e l'omosessualità sono considerate pratiche deleterie.
Il Tantrismo
Alcuni concetti del “Sentiero della Mano Destra” sono affini a quelli del Tantrismo. Tantra è un termine sanscrito che può essere tradotto come "principio", "essenza" o “dottrina” e fa riferimento a un insieme di testi non organizzati in maniera organica contenenti insegnamenti spirituali e tradizioni esoteriche originatesi nelle culture religiose indiane e con varianti principalmente induiste e buddhiste.
Una caratteristica comune e fondamentale è che nei pantheon tantrici esistono sempre divinità in coppia (yamala): ogni dio è accompagnato da una dea.
A volte il sesso magico viene anche associato al Kundalini Yoga. In sostanza si tratta di un’evoluzione recente del Haṭha Yoga tradizionale nel quale l'attenzione è centrata sulle pratiche mistiche volte a favorire l'ascesa di Kuṇḍalinī, potenza cosmico-divina che nella tradizione tantrica si ritiene essere presente nel corpo umano. Il fine è l'ottenimento della liberazione e questa si può raggiungere anche attraverso specifiche pratiche sessuali.
I riti sessuali tantrici originariamente si sono sviluppati nell’ambito della cultura induista come metodo pratico per generare fluidi corporei da portare in offerta alle divinità. In alcune pratiche, per esempio, l'iniziato di sesso maschile era inseminato o insanguinato con le emissioni sessuali della consorte.
In sostanza nella tradizione tantrica, l'eros è considerato la via maestra per accedere al divino tramite la Kuṇḍalinī. Questa è in stretto contatto con la cosiddetta Śakti e si trova normalmente inattiva nell'individuo, arrotolata (è questo il significato letterale del termine) nella zona perineale del corpo yogico. Secondo le dottrine yogiche del Tantra, ha come meta suprema il ricongiungimento con la controparte maschile denominata Śiva: in sostanza è la riunione del maschile e del femminile, il ripristino dell'androginità originaria e la realizzazione nel microcosmo umano del cosiddetto “Essere Supremo”.
Un rito per esempio molto esplicito nell’ambito della tradizione tantrica è la cosiddetta “yoni-pūjā” letteralmente "adorazione della vagina". Il rito fa parte di una tradizione vaiṣṇava ed è descritto nello Yoni Tantra. Una donna, opportunamente preparata e ornata, è collocata prima su un maṇḍala e poi fatta accomodare sulla coscia sinistra dello yogin che officia il rito. Costui procede con la cerimonia facendole bere del vino, recitando mantra e massaggiandole la vagina con pasta di sandalo, quindi si unisce a lei. Le secrezioni dell'eiaculazione sono poi offerte come oblazione alla divinità.
Nel Tantra il sesso ha tre finalità ben distinte: procreazione, piacere e liberazione. Coloro che cercano la liberazione evitano l'orgasmo frizionale per una forma più alta di estasi e la coppia che prende parte al rituale si immobilizza in un abbraccio statico.
Insomma, a differenza di quello che pensiamo abitualmente e di come è considerato il sesso nel mondo occidentale, vi è una dimensione particolare e sacra dell’atto sessuale e della sessualità in generale. Si tratta di canalizzare energie invisibili che si tramutano in magia: il collegamento tra corpo e spirito nel tentativo di liberarsi dalla gabbia della realtà. Come diceva Sigmund Freud: «É quasi impossibile conciliare le esigenze dell’istinto sessuale con quelle della civiltà».